Crostata alla confettura di albicocca

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Non so di preciso se la crostata sia nata prima o dopo della pastiera, probabilmente, molto prima, ad ogni modo, sebbene sono gusti e ricette diverse, hanno in comune la forma! A seconda dei gusti si può preferire l’una o l’altra anche se una si fa solo a Pasqua (o meglio così si vuole, ,mica è proibito farla negli altri periodi, no?) Ad ogni modo, la crostata generalmente viene farcita con la confettura di albicocca ma si può cambiare a seconda dei gusti!

tempo:  90 min

costo: medioPROCEDIMENTO:

difficoltà: bassa

INGREDIENTI:

Per la pasta frolla:

500 gr farina 00

300 gr di burro

100 gr di zucchero a velo

100 gr di zucchero semolato

1 uovo

1 tuorlo

1 pizzico di sale

buccia di limone gratt.

1/2 bacca di vaniglia.

per farcire:

600 gr di confettura di albicocca ideale per cotture

PROCEDIMENTO:

Mettete nella planetaria il burro e lo zucchero e fate girare fino a formare un composto morbido, aggiungete le uova, la farina setacciata, la vaniglia, la buccia di limone e il pizzico di sale. Otterrete così un impasto morbido, liscio e omogeneo. Fate attenzione a non scaldare troppo la pasta. Riporre in frigo a riposare coperta da pellicola, per 30 min. Prendete uno stampo da crostata, imburratela e infarinatela.

Trascorso il tempo, prendete il panetto e stendetelo  allo spessore di 1/2 cm, rivestite la tortiera, bucherellate il fondo con l’aiuto di una forchetta, versate la confettura di albicocca stendetela livellandola e con la pasta rimasta ristendete e fate delle strisce con un tagliapasta seghettato o liscio e disponetele sulla tortiera in modo da creare delle losanghe.

Cuocere in forno preriscaldato a 175 °c per 20- 25 min circa.

Fate raffreddare e mangiatela!

 

 

 

 

23 pensieri riguardo “Crostata alla confettura di albicocca

  1. Buona già solo a guardarla.
    La crostata è la sorella della pastiera, simile e diversa come sanno essere le sorelle.
    Quotidiana e spontanea l’una quanto aristocratica e preziosa l’altra, una contadina, l’altra principesca. Diverse ma buone entrambe della stessa dolcezza. 🙂

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